Con l’arrivo dei primi freddi, ecco comparire influenza e sindromi parainfluenzali
In autunno ricompare il clima freddo: per questo la stagione viene associata alla possibilità dei cosiddetti “malanni di stagione”: disturbi tipici di questo particolare periodo dell’anno che abbiamo ormai imparato a conoscere fin dal loro – talvolta subdolo – esordio.
Non a caso, sintomi come raffreddore, mal di gola, tosse, febbre e spossatezza, fanno quasi ormai parte della routine di questi primi mesi freddi, quasi a segnalare la reale fine dell’estate con le sue temperature calde e i suoi ritmi più rallentati.
In questo particolare periodo, i principali nemici della nostra salute sono rappresentati soprattutto dagli sbalzi di temperatura e dal riscaldamento artificiale: l’aria secca degli ambienti riscaldati, infatti, può causare l’inaridimento delle nostre mucose e asciugare lo strato di muco che riveste normalmente le nostre vie respiratorie, una delle armi più efficaci che abbiamo a disposizione per difenderci dai principali agenti patogeni. Il passaggio poi da ambienti riscaldati al freddo esterno può far diminuire ulteriormente l’efficienza delle mucose delle vie respiratorie, favorendo a sua volta la permanenza e il proliferare di virus e batteri. In questo particolare periodo storico non abbiamo ancora evidente rischio di surriscaldamento: la crisi energetica non sappiamo infatti cosa ci riserverà nei prossimi mesi autunnali e invernali.
Aumentando poi nella stagione fredda la permanenza in ambienti chiusi, spesso affollati, meno areati e più secchi a causa del riscaldamento, aumenta inoltre la probabilità di diffusione degli stessi agenti patogeni, sia per via diretta attraverso le goccioline emesso con il respiro, sia per via indiretta attraverso il contatto con le mani o superfici infette. La pandemia di COVID–19 ci ha insegnato quali comportamenti tenere in questi casi. Dal 1° ottobre 2022 l’ultimo DPCM ha reso obbligatori i DPI (le mascherine) solo in ambito sanitario e socio sanitario. Ma la prudenza li fa indossare ancora nei mezzi pubblici, per evitare la diffusione del virus da parte di untori inconsapevoli.
Le armi a nostra disposizione per combattere questi malanni sono molteplici e, oltre alle normali difese del nostro organismo e a un adeguato abbigliamento in grado di far fronte alle basse temperature, vi sono una serie di accorgimenti che possono davvero essere di grande aiuto, alcuni dei quali, come distanziamento, pulizia frequente delle mani e disinfezione delle superfici, ci hanno accompagnato per tutto il recente periodo pandemico.
Altri efficaci accorgimenti sono invece quelli di evitare per quanto è possibile stress e affaticamento, salvaguardando soprattutto il riposo notturno, curare l’alimentazione prediligendo il consumo di frutta, verdura, legumi e pesce, mantenere una giusta temperatura all’interno dei locali in cui si è abituati a soggiornare dotandosi, se necessario, di appositi umidificatori e cercando sempre di arieggiare gli ambienti assicurando un costante ricambio dell’aria. Sempre bene, poi, mantenere una regolare attività fisica, rappresentata anche solo da una passeggiata al giorno di almeno 30 minuti.
Nel caso di persone anziane, occorre anche fare molta attenzione all’idratazione, assicurando un regolare e sufficiente apporto di liquidi: oltre all’acqua, sono indicati tutti i tipi di bevande non alcoliche e a ridotto contenuto di caffeina e zuccheri, da assumere preferibilmente tiepidi o a temperatura ambiente. Così come la dieta equilibrata che deve garantire l’assunzione di importanti nutrienti, come le vitamine C, D e A, il calcio, il ferro e il magnesio, e un consumo non eccessivo di grassi e zuccheri.
Sempre nel caso delle persone anziane, inoltre, il vaccino antinfluenzale rappresenta un ottimo alleato per contrastare il nemico numero uno di questo periodo: l’influenza.
Di assoluta importanza, in questo caso, è anche consultare il medico fin dalla comparsa dei primi sintomi, soprattutto ai fini della corretta terapia da adottare.
L’influenza e i malanni a carico delle vie respiratorie, non sono i soli problemi che possono affliggere i nostri anziani: la difficoltà nell’autoregolazione della temperatura corporea, cui gli anziani sono soggetti, può difatti provocare complicanze per coloro che sono affetti da patologie cardiache e respiratorie, oppure per chi, a causa di malattie croniche, presenta un sistema immunitario già compromesso.
Lo stesso discorso vale anche per gli individui più giovani – soprattutto i bambini – in cui i classici sintomi di un’infezione alle vie respiratorie non sono sempre un segno del virus influenzale, ma possono essere segnali della presenza di altre forme virali, come la parainfluenza, oppure di una bronchite, una faringite o un semplice raffreddore.
In questi casi, l’infezione si manifesta con un decorso lento: si inizia infatti con il classico naso tappato e un leggero mal di gola, e in qualche giorno ci si ritrova con congestione nasale, mal di testa e talvolta febbre. Normalmente, i sintomi passano in poco tempo ma, come con il raffreddore, la sensazione di malessere e il naso che cola si possono trascinare anche per 15- 20 giorni. Nel caso dell’influenza, invece, i sintomi si manifestano tipicamente in modo repentino e aggressivo, con l’insorgenza in poco tempo di febbre, brividi e profondo senso di spossatezza.
Questa semplice analisi di quanto può avvenire con l’inizio dell’autunno vuole essere uno strumento accessibile a chi legge, per comprendere meglio i comportamenti da seguire, come pure quelli da evitare.